Dopo le consultazioni lampo e gli annunci al Quirinale, il Governo Meloni ha giurato sulla Costituzione ed è quindi in carica. Il prossimo passo sarà costituito dai due passaggi alla Camera dei Deputati e al Senato per il voto di fiducia, poco più che una formalità. In questo approfondimento, guarderemo più da vicino al nuovo Ministro dell'Istruzione in modo da capire cosa aspettarci nei prossimi mesi e anni per la scuola.
Professore universitario e relatore della Riforma Gelmini: ritratto di Giuseppe Valditara
Iniziamo dalle basi, perché la denominazione ufficiale non è più quella di Ministero dell'Istruzione, bensì quella di Ministero dell'Istruzione e del Merito. Un cambio che si accompagna ad altre modifiche altrettanto discusse, come il Made in Italy, la Sovranità Alimentare o la Natalità.
Il nuovo Ministro dell'Istruzione (e del Merito) è quindi Giuseppe Valditara, avvocato e professore ordinario di Diritto romano a Torino e Roma Tor Vergata. Classe 1961, Valditara non è nuovo alle esperienze politiche, iniziate peraltro nel 2001 come senatore di Alleanza Nazionale e proseguite fino al 2013 fra i banchi del Popolo della Libertà. Inoltre, dal 2018 al 2019 è stato capo dipartimento per la formazione superiore e la ricerca del MIUR e dal settembre 2022 è consigliere di Matteo Salvini.
Prima dell'entrata in Parlamento, il nuovo Ministro dell'Istruzione ha ricoperto la carica di:
- membro della Commissione di studio istituita dalla Regione Lombardia su federalismo e riforma dello statuto regionale, fra il 1999 e il 2000;
- assessore provinciale all'istruzione e all'edilizia scolastica della Provincia di Milano, fra il 2000 e il 2001.
Fra 2008 e 2013 è stato anche segretario della Commissione scuola, università e ricerca del Senato. Si tratta, come si vede, di un curriculum che ha toccato in più punti i temi cari all'istruzione, soprattutto nel caso della Legge n. 240/2010.
Si tratta della cosiddetta Riforma Gelmini, di cui Valditara è stato relatore, che ha tagliato miliardi di euro alla scuola e all'università per finanziare il salvataggio di Alitalia. Compagnia che poi è comunque fallita.
Valditara nuovo Ministro dell'Istruzione (e del Merito): le posizioni politiche
Nonostante sia stato presentato come un tecnico, in realtà abbiamo visto come Giuseppe Valditara non sia affatto un nome nuovo per quanto riguarda la scuola o la politica. Al netto delle polemiche sul concetto di "merito", che non è piaciuto al mondo scolastico e ai sindacati, la nomina di Valditara è stata accolta con favore dalle associazioni pro vita e famiglia. Queste ultime vedono nel nuovo Ministro dell'Istruzione un baluardo contro lo spauracchio di sempre degli integralisti cattolici: la diffusione dell'ideologia gender nelle scuole.
In realtà in queste posizioni politiche - come anche nella sottoscrizione di un appello contro le unioni civili nel 2016 - non c'è nulla di nuovo.
Giuseppe Valditara è un ministro politico di destra nel Governo più a destra che l'Italia ha avuto nella sua storia repubblicana. Che lo si veda come un male o un bene non può che dipendere dalle posizioni politiche di ciascuno.
Pare che avremo diverso tempo per valutare la sua azione da Ministro dell'Istruzione (e del Merito).
L'impero romano distrutto dagli immigrati: è polemica sul nuovo Ministro dell'Istruzione
Come spesso accade, la nomina di Giuseppe Valditara a nuovo Ministro dell'Istruzione è stata accompagnata da diverse polemiche. Sul suo ruolo nella riforma Gelmini e in quanto consigliere di Matteo Salvini abbiamo già parlato, ma non si è trattato soltanto di questo.
Da professore di diritto romano, Valditara ha pubblicato diversi libri che già dai titoli confermano - se ancora ci fossero dubbi - la sua appartenenza politica:
- L'immigrazione nell'antica Roma: una questione attuale;
- Sovranismo. Una speranza per la democrazia;
- L'impero romano distrutto dagli immigrati. Così i flussi migratori hanno fatto collassare lo Stato più imponente dell'antichità.
In particolare, l'ultimo dei tre libri era già stato criticato al tempo della sua uscita come una "modernizzazione strumentale" delle politiche romane relative alle migrazioni. D'altronde, l'impero romano aveva beneficiato per secoli dell'immigrazione di intere popolazioni germaniche e non.
Mila Spicola, insegnante ed ex responsabile scuola del PD di Palermo, definisce Valditara come "conservatore di ideologia rigorosamente gentiliana" che vuole una scuola "come ai vecchi tempi". Dal canto suo, il nuovo Ministro dell'Istruzione si difende:
"Come sempre succede quando un giornale pubblica un libro come allegato è l'editore che sceglie il titolo per rendere il lavoro più accattivante. Il mio è, comunque, un pamphlet che riconosce il valore storico delle migrazioni che vanno tuttavia governate e non subite."
Il libro, edito da Il Giornale, avrebbe quindi ottenuto il suo titolo direttamente da Alessandro Sallusti. Peccato che le critiche si concentrino più sull'impianto e le argomentazioni e, solo a margine, sul resto.
Valditara nuovo Ministro dell'Istruzione: le posizioni dei sindacati della scuola
Dal canto loro, mantengono un atteggiamento attendista le organizzazioni sindacali del comparto scuola.
ANIEF chiede che il nuovo Ministro risponda alle urgenze della scuola con la stessa sollecitudine con la quale il Governo ha cambiato i nomi di alcuni ministeri.
Nel criticare la nuova denominazione del Ministero, FLC CGIL e SNALS mettono in primo piano:
- il diritto fondamentale all'istruzione;
- i crescenti divari territoriali;
- i rischi di incremento della dispersione scolastica, che va contrastata efficacemente;
- le problematiche relative al reclutamente, alla formazione e all'aggiornamento dei docenti.
Se la Gilda degli Insegnanti chiede un impegno prioritario contro la soffocante burocrazia che sottrae agli insegnanti tempo per gli studenti, UIL Scuola fa un punto più generale della situazione:
"Saremo propositivi e lavoreremo insieme con rispetto e per la realizzazione di obiettivi chiari: per una scuola statale, nazionale, laica, riformista che valorizzi il lavoro di tutto il personale."Infine, l'augurio di CISL Scuola è innanzitutto quello di rimanere in carica più dei 20 mesi che rappresentano la media nazionale per il Ministro dell'Istruzione.
Tutte le questioni sul tavolo del nuovo Ministro dell'Istruzione: dal rinnovo del contratto scuola alla riforma dei PCTO
Terminato il primo Consiglio dei Ministri del Governo Meloni, Valditara si è recato a Viale Trastevere per iniziare formalmente la sua attività di Ministro dell'Istruzione.
E di lavoro da fare ce n'è. Queste sono solo alcune delle questioni più importanti e urgenti da affrontare:
- cancellazione del precariato, che quest'anno ha visto un'impennata;
- rinnovo del contratto scuola fra crisi economica, polemiche e legge di bilancio;
- attuazione delle riforme legate al PNRR;
- riforma dei PCTO, per i quali gli studenti chiedono l'abolizione.
A un quadro già abbastanza complesso si aggiungono anche le spinte degli enti locali a trazione leghista verso "uno dei loro". Il timore, peraltro condiviso da alcuni sindacati, è quello di una regionalizzazione e di un'autonomia differenziata per la scuola.
Infine, dovremo capire anche quanto la parola "merito" si riferisca al personale scolastico e quanto agli studenti. O se, come temono in molti, sia soltanto una delle tante etichette sovraniste di un Governo con poche idee, e confuse.