Aggiornamento GPS. FLC CGIL denuncia una scarsa chiarezza. Il sottosegretario Sasso cerca un punto di incontro
Nessuna novità sull'aggiornamento delle GPS previsto inizialmente per la primavera del 2022. Torna sull'argomento il sindacato FLC CGIL, deluso dalla mancanza di chiarezza.
Cosa si sa sull'aggiornamento GPS 2022
Tante fake news sull'argomento, ma carenza totale di comunicazione ufficiali: è questa la denuncia di Francesco Sinopoli, leader di FLC CGIL.
Fino all'ultima riunione del 27 gennaio, il sindacato ha chiesto di definire la situazione riguardante l'aggiornamento delle graduatorie di quest'anno, senza però ricevere rassicurazioni, né tantomeno indicazioni precise.
La proposta di Sinopoli è stata quella di allungare la validità dell'OM 60/2020, dando dunque priorità all'aggiornamento per poi ridiscutere, con una maggiore tranquillità, una eventuale revisione del regolamento per le supplenze.
Da parte dell'amministrazione invece si è glissato sull'argomento, andando direttamente a discutere, tra le altre cose, proprio del regolamento per le supplenze e della possibilità di utilizzare il sistema informatico per le nomine.
È giusto ricordare che sono previsti in questi giorni altri incontri tra i sindacati e i vertici amministrativi del ministero, auspicandosi che gli ulteriori confronti possano rivelarsi produttivi e chiarificatori.
L'opinione di Rossano Sasso
Il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso riconosce quanto un rinvio al 2023 dell'aggiornamento delle graduatorie GPS sarebbe un danno enorme per tanti docenti precari e neolaureati.
Un discorso al miele quello di Sasso, che loda il comportamento dei docenti e del personale scolastico tutto, e il loro spirito di sacrificio mostrato in questi mesi difficili, alle prese con le conseguenze dell'emergenza sanitaria.
Bisogna dunque che l'accordo trovato tenga conto della dignità del personale scolastico e dei loro sforzi, valorizzando coloro che hanno conseguito titoli di studio e abilitazioni in questo periodo.
Il rinvio dell'aggiornamento delle graduatorie sarebbe dunque qualcosa di altamente demotivante, specie per una categoria - quella dei docenti precari - che da sempre vive con difficoltà l'inserimento nel mondo dell'insegnamento.