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Dopo i tanti episodi di violenza a scuola, Valditara parla della responsabilità delle famiglie. Per Salvini i genitori devono pagare i danni. it-IT Editoriale 2023-02-06T12:45:44+01:00
Famiglie e Studenti

Troppa violenza nelle scuole. Valditara richiama le famiglie alla loro responsabilità educativa. Salvini: "Genitori paghino i danni degli studenti"

Dopo i tanti episodi di violenza a scuola, Valditara parla della responsabilità delle famiglie. Per Salvini i genitori devono pagare i danni.

Redazione Universo Scuola
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Si discute sempre di più di casi di violenza nelle scuole e delle loro conseguenze. Da quello della professoressa a cui gli alunni hanno sparato con una pistola ad aria compressa alle risse che hanno coinvolto familiari, docenti e dirigenti scolastici, la situazione appare preoccupante.

Il ministro del Merito e dell'Istruzione Giuseppe Valditara è tornato sul tema, richiamando le famiglie alla loro responsabilità educativa, perché è da lì che parte la cultura del rispetto. Duro anche Matteo Salvini, che chiede ai genitori di pagare i danni provocati dai loro figli.

Violenza a scuola. Non sono episodi, ma segno di un disagio sociale

Una cosa è certa. Non si può più parlare di semplici episodi, come se fossero avvenimenti isolati. La crescente ondata di violenza nelle scuole è segno di un disagio più ampio, le cui cause psicologiche e sociali andrebbero sicuramente approfondite.

Sicuramente traspare un conflitto tra studenti e docenti e, più in generale, una scarsa considerazione della categoria degli insegnanti e della scuola. Questo aspetto viene ulteriormente evidenziato dal fatto che gli studenti finiscono spesso per documentare i loro atti sconsiderati sui social, deridendo e umiliando ulteriormente le proprie vittime.

Valditara: "Sempre dalla parte dei docenti. Più responsabilità anche da parte delle famiglie"

Il ministro Giuseppe Valditara non ha dubbi: bisogna sempre stare dalla parte dei docenti. Queste le sue parole:
"Sarò sempre dalla parte degli insegnanti aggrediti. Riportiamo responsabilità, serenità e rispetto nelle scuole. Non possiamo accettare che mentre un professore spiega in classe, un ragazzo guardi un film o che, come è successo a Rovigo, i ragazzi filmino il docente, lo postino sul web e lo deridano. La cultura del rispetto verso gli insegnanti è fondamentale e anche verso le cose"Dichiarazioni importanti, specie dopo che proprio la docente colpita con una pistola giocattolo ha nei giorni scorsi lamentato una mancanza di sostegno da parte della scuola:
"Mi sono sentita subito sola. Avevano sparato a me ed era come se fosse tutta colpa mia, come se avessi commesso un errore in classe. Non hanno neppure chiamato le forze dell'ordine"Il problema, come appare evidente, necessita di essere affrontato con la collaborazione di tutte le parti coinvolte, senza cadere in sterili polemiche. A questo proposito si ricorda che anche la comica Luciana Littizzetto intervenne in merito, mettendo in dubbio la capacità della docente di instaurare un rapporto empatico con i ragazzi.

Meno polemiche dunque, in favore di un fronte educativo comune, che deve vedere le famiglie in prima linea. Valditara sottolinea proprio questo aspetto: l'idea è quella di programmare alcuni interventi educativi che coinvolgano le famiglie.
I genitori hanno infatti un'importante corresponsabilità educativa e la cultura del rispetto, dell'insegnante e dell'istituzione scolastica nel suo complesso, deve partire dalle mura di casa.

Presidi di benessere psicologico. L'idea di Anna Maria Bernini per le università, che potrebbe aiutare anche la scuola

Una buona idea intanto viene da Anna Maria Bernini, la ministra dell'Università. È infatti in progettazione l'istituzione di presidi di benessere psicologico negli atenei italiani. Una decisione necessaria, dopo l'ultimo suicidio di una studentessa dello Iulm di Milano.

Adottare questa misura anche nelle scuole aumenterebbe l'attenzione alla salute mentale degli studenti, delle famiglie e di tutti i lavoratori della scuola, favorendo una convivenza più serena e un intervento strutturale sulle cause psicologiche di un disagio sempre più pressa.

Violenza nelle scuole. La linea dura di Salvini: "Genitori ripaghino i danni causati dai figli"

Anche Matteo Salvini ha detto la sua sul tema, rimarcando proprio il ruolo delle famiglie. Secondo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti infatti, i genitori devono ripagare eventuali danni provocati dai figli alle scuole.

Il riferimento è alle tante occupazioni dell'ultimo periodo, che spesso hanno visto gli studenti sfogarsi sui locali scolastici. Dei veri e propri atti vandalici che con il bullismo vero e proprio, hanno in comune l'assenza di rispetto verso l'istituzione scolastica.

Già una scuola occupata ha chiesto un risarcimento importante alle famiglie, visti gli ingenti danni causati dagli studenti durante un'occupazione. La cifra infatti ammonta a ben 9.600 euro.

L'auspicio di Salvini è dunque quello di una linea dura, che possa conciliarsi con la corresponsabilità educativa di cui ha parlato Valditara. Famiglie più responsabili dunque e pronte a pagare i danni se i loro figli mancano di rispetto a cose e persone all'interno della scuola.

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