Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro fra i segretari di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, Gilda UNAMS e il Partito Democratico. Come prevedibile, oggetto principale del confronto è stato il decreto contenente la riforma del reclutamento docenti. Sul testo, infatti, non c'è mai stato davvero un accordo, tanto che i sindacati hanno lamentato una totale mancanza di comunicazione con il Ministero.
Decisioni unilaterali senza una vera discussione: l'accusa dei sindacati nell'incontro col PD
Nel comunicato congiunto dei cinque sindacati della scuola, si parla di una riunione franca e diretta in cui si è fatto il punto della situazione. Secondo i cinque segretari Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini e Rino di Meglio:
"Abbiamo avviato lo scorso anno un confronto col Ministero che ci ha portato a condividere un percorso, abbiamo sottoscritto un patto ma gli impegni assunti dal Ministero dell'Istruzione sono rimasti in gran parte lettera morta."L'accusa è quella di decisioni del Governo calate dall'alto senza reale confronto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è proprio il DL n. 36/2022 con i nuovi percorsi per il reclutamento dei docenti.
Per i sindacati va stralciata la parte relativa alla formazione, che deve essere rimessa in discussione valorizzando il protagonismo delle scuole.
Inoltre, nell'incontro con il PD si è parlato anche del tema delle risorse per il personale di ruolo e precario:
"A pochi giorni dall'apertura del negoziato all'Aran è chiaro che servono nuovi investimenti: c'è un divario intollerabile tra la scuola e altri settori del pubblico impiego.Manca del tutto una prospettiva di valorizzazione del lavoro svolto dai precari, per i quali occorre prevedere percorsi chiari e concreti"Per tutte queste ragioni e, di conseguenza, per la mancanza di un vero e proprio confronto con il Ministero, i cinque sindacati confermano il prossimo sciopero del 30 maggio 2022.
Ma, come segnalano, non è detto che la mobilitazione si fermi lì.
Prossimo sciopero il 30 maggio 2022: le richieste dei sindacati
Organizzato da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, Gilda UNAMS, lo sciopero del 30 maggio segue una manifestazione già tenutasi il 6 maggio.
Le cinque sigle sindacali hanno proclamato lo sciopero generale di tutto il personale docente, ATA ed educativo del Comparto Istruzione e Ricerca - Settore scuola, nonché del personale docente della scuola dell'infanzia comunale.
Queste le principali richieste espresse nel comunicato, alcune delle quali sono peraltro state affrontate durante li confronto con il PD:
- stralcio dal decreto di tutte le materie di natura contrattuale, che vanno discusse in sede di trattativa;
- equiparazione retributiva del personale scolastico agli altri dipendenti statali di pari qualifica/titolo di studio, con progressivo avvicinamento alla retribuzione europea;
- risorse per la revisione e l'adeguamento dei profili ATA;
- formazione del personale alla sfera di competenza dell'autonomia scolastica;
- revisione degli attuali parametri di attribuzione degli organici alle scuole per il personale scolastico;
- riduzione del numero di alunni per classe e contenimento delle dimensioni delle istituzioni scolastiche entro i 900 alunni per scuola;
- modalità specifiche per il reclutamento e la stabilizzazione sui posti storicamente consolidati in organico di fatto, in modo da superare il precariato esistente;
- modalità semplificate di accesso al ruolo e all'abilitazione per chi vanta una consistente esperienza di lavoro;
- incremento dell'organico dei Collaboratori Scolastici di 2288 unità secondo l'impegno ministeriale;
- indizione di un concorso riservato agli Assistenti Amministrativi con funzioni di DSGA con tre anni di servizio nella funzione, anche se sprovvisti di titolo di studio specifico.
Come si vede, non è soltanto la riforma del reclutamento docenti a ricevere le critiche dei sindacati, ma anche diverse altre storture del sistema scuola di cui peraltro si parla ormai da diverso tempo.
Riforma reclutamento docenti: gli emendamenti proposti da FLC CGIL
Parallelamente allo sciopero, i sindacati hanno anche attivato canali alternativi per un cambiamento del DL n. 36/2022. La FLC CGIL ha presentato ai partiti politici alcune proposte di emendamento al decreto, che ricordiamo è in fase di conversione in legge ordinaria. Le modifiche si concentrano sulla questione della formazione obbligatoria, in special modo su:
- funzione della Scuola di Alta Formazione, limitata al coordinamento dell'attività formativa;
- valorizzazione docenti in base a quanto sottoscritto da ARAN, MIUR e OO.SS.;
- individuazione dei crediti formativi, professionali, didattici e di ricerca come elementi fondamentali;
- valorizzazione esclusivamente per contratto e non una formazione obbligatoria con assurdi meccanismi di premialità.
Sullo sfondo, ci sono i tagli alle risorse e al personale che - benché negati dal Ministro Bianchi - continuano ad aleggiare sulla scuola nel prossimo futuro.